Montagne nell’arte: le otto opere più belle

La montagna è uno dei soggetti preferiti di molti artisti. Scopriamo quali sono le opere più belle che la vedono protagonista

Il paesaggio montuoso da sempre è in grado di ispirare gli artisti. Forse per i suoi colori, il suo silenzio o la pace che è in grado di infondere in chiunque ammiri i suoi scenari.

A tutti è capitato di camminare tra i sentieri di montagna e fermarsi, ad un certo punto, ad ammirare una vista da sogno. In quel momento ci si sente minuscoli rispetto alla grandezza e all’eleganza delle montagne che svettano verso il cielo.

Perciò, non ci stupisce che nel corso degli anni decine di artisti abbiano cercato di rappresentare quella sensazione su tela, regalandoci dei paesaggi unici, resi immorali dalle loro mani esperte.

Scopriamo quali sono le opere più belle con le nostre amate montagne come protagoniste.

Le 8 opere d’arte più belle che raffigurano le montagne

Cominciamo subito a scoprire i quadri che hanno saputo cogliere al meglio i lati più affascinanti e misteriosi degli scenari di montagna, e cominciamo da Friedrich.

Viandante sul mare di nebbia di Friedrich

Si tratta di un quadro realizzato da Caspar David Friedrich, un pittore tedesco che nella sua carriera ha sempre cercato di rappresentare la bellezza romantica dei paesaggi che gli capitava di osservare. La natura per Friedrich era una vera e propria fonte d’ispirazione inesauribile.

In quest’opera, considerata una delle più famose dell’artista e l’emblema del Romanticismo, si vede un uomo di spalle che osserva il Monte Watzmann immerso in una nebbia densa.

I trittici alpini di Segantini

Giovanni Segantini amava rappresentare paesaggi pastorali con le Alpi a fare da sfondo.

Trasferitosi sulle Alpi Retiche, passava le ore ad ammirare i paesaggi di montagna e a rappresentarli nei suoi trittici. Trascorreva talmente tanto tempo immerso nella natura, che molti sentieri di queste aree prendono il suo nome o sono dedicati a lui. Un esempio è il sentiero Segantini che si trova a Saint Moritz e si percorre senza troppa difficoltà in 30 minuti, mentre l’omonimo percorso in Maloja è decisamente più lungo e comprende ben 12 tappe.

Insomma, un artista a cui piaceva stare all’aria aperta e cogliere la bellezza dei paesaggi alpini e degli scenari più semplici. I suoi soggetti preferiti erano mucche al pascolo o pastori che attraversano valli verdeggianti.

Montagna di Sainte-Victoire di Renoir

Auguste Renoir era un pittore impressionista. Ecco perché, fin da subito, rimaniamo colpiti dalla differenza del suo quadro rispetto ai precedenti: in Renoir la cura per i dettagli e la riproduzione fedele del paesaggio lasciano il posto all’ impressione che il paesaggio suscita nell’animo dell’artista, e lui ce la mostra su tela.

I sono colori vivaci e possiamo percepire una maggiore dinamicità. La natura risulta meno calma ma più tumultuosa e selvaggia, con ombre scure e marcate e sprazzi di luce.

Montagna di Sainte-Victoire
Montagna di Sainte-Victoire – Renoir – montagneracconta.it

 

Il Ponte del Diavolo al San Gottardo di J.M.W. Turner

Con Joseph Mallord William Turner torniamo all’epoca del Romanticismo, ma stavolta ci spostiamo in Inghilterra.
Le opere di Turner cercano di fare percepire il sublime: una sorta di inquietudine interiore che l’essere umano spesso percepisce nel ritrovarsi davanti alla forza, potenzialmente devastante, della natura.

Turner amava rappresentare mari in tempesta e paesaggi turbolenti e troviamo questa propensione anche nei suoi quadri raffiguranti le montagne. Perciò addio calma e pace interiore e benvenuti sentieri impervi e cascate pericolose.

In quest’opera possiamo ammirare formazioni rocciose, giochi di luce e il famigerato Ponte del Diavolo sospeso nel vuoto. Le trasparenze dell’acqua della cascata sono realizzate nel dettaglio e ne mettono in luce il movimento rapido verso il basso.

Il ponte del Diavolo
Il ponte del Diavolo – Turner – Creative Commons Attribution 4.0 – montagneracconta.it

Monte Adams e Monte Corcoran di Albert Bierstadt

Albert Bierstadt è un pittore statunitense che ha saputo rappresentare la bellezza dei paesaggi montani del West Americano. I suoi quadri somigliano quasi a delle fotografie, ma l’utilizzo del colore da parte dell’artista avvolge i paesaggi di un velo di romanticismo a tratti drammatico. Il merito di questo effetto è la resa delle luci e delle ombre di cui Albert è un vero maestro.

In Monte Adams si nota chiaramente l’effetto drammatico delle ombre che calano su una verdeggiante valle tra le montagne, mentre in Monte Corcoran le nubi oscurano lentamente lo specchio d’acqua verde smeraldo che bagna le sponde di una riva rocciosa.

Cotopaxi di Frederic Edwin Church

Altro importante pittore paesaggista americano, Frederic Edwin Church amava il realismo ma aggiungeva sempre un pizzico di pathos e intensità alle sue opere. Tramonti, cascate e montagne prendono vita nei suoi quadri attraverso il colore e l’uso sapiente della luce.

La sua opera più bella è Cotopaxi in cui si può ammirare un paesaggio di montagna rosso fuoco. Dalla tela si riesce a percepire tutto il calore del sole al tramonto, e dell’eruzione del vulcano con il suo fumo vigoroso e rosseggiante.

Cotopaxi di Frederic Edwin Church
Cotopaxi – Edwin Church – montagneracconta.it

 

Lago di Carezza, Sud- Tirolo di John Singer Sargent

Questo artista impressionista americano, non era famoso solo per i suoi ritratti ma anche per i suoi paesaggi. A quanto pare il lago di Carezza ha saputo rubare il cuore di John, che ha deciso di rappresentarlo con una tecnica impressionista molto particolare.

I monti che fanno da sfondo sono delle macchie violacee, come se venissero contagiati dalle sfumature del cielo, mentre gli alberi sono fitti e la loro sagoma è appena percepibile all’interno della macchia di colore. L’acqua cristallina è quella inconfondibile del nostro amatissimo lago.

Il monte Fuji rosso di Hokusai

Si tratta di una stampa molto celebre si Hokusai che raffigura uno scenario di montagna decisamente particolare. Le sue stampe sono ricche di rimandi alla filosofia zen e gli oggetti sembrano quasi fluttuare.

Le nuvole somigliano a delle onde spumeggianti nel cielo, mentre il monte Fuji svetta con il suo colore rosso acceso.
I colori riprendono gli elementi del fuoco e dell’acqua e starebbero a rappresentare il rischio dell’eruzione vulcanica e il conseguente tsunami che ne deriverebbe.

Una vena catastrofica rappresentata attraverso simboli visivi che sicuramente sarebbe piaciuta anche a Turner.

Monte Fuji
Monte Fuji – Hokusai – montagneracconta.it

In conclusione, c’è chi della montagna apprezza la pace che riesce a trasmette a coloro che la osservano, e altri che invece amano il suo lato più selvaggio e pericoloso. Quello che è certo è che i suoi paesaggi non smetteranno mai di affascinare artisti e persone comuni: la montagna sarà sempre in grado di stregare il cuore di chiunque la guardi, indipendentemente dall’epoca.

 

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