Trekking in solitaria tra pericoli e precauzioni: quel che bisogna sapere

Avete intenzione di fare trekking da soli? Allora dovete assolutamente sapere diverse informazioni prima di mettervi in viaggio

Fare trekking da soli è sicuramente un’esperienza gratificante: stare in solitudine a stretto contatto con la sola natura, sentire rumori nuovi e affascinanti, vivere in pace e relax con uno zaino in spalla decidendo il ritmo a cui andare, fermarsi nei propri punti preferiti e la sensazione di aver completato un percorso più o meno difficile è sicuramente tra le cose più belle che un escursionista possa provare. Per tutti quelli che vogliono provare questo tipo di avventura, però, c’è bisogno di prendere in considerazione diversi aspetti, tra cui diversi pericoli e imprevisti che si potrebbero incontrare sulla strada. Vediamo quali sono.

Ecco tutti i consigli e le precauzioni che bisogna conoscere prima di fare trekking da soli

Per prima cosa è assolutamente importante capire che, nonostante possa sembrare una cosa semplice e priva di rischi, per fare trekking da soli bisogna avere una certa esperienza. Anche le escursioni fatte di giorno, alla piena luce del sole, infatti, possono nascondere diverse insidie che, se affrontate da soli, possono rivelarsi molto più pericolose e difficili da superare rispetto a quando si è in gruppo. Prima di tutto, sarebbe importante porsi delle domande, come “qual è il mio stato di forma fisica?”, “sono pronto ad affrontare eventuali pericoli?”. Se si è alle prime armi, quindi, è sempre meglio sottostimare le proprie abilità e farsi accompagnare da una guida esperta.

Fare trekking in solitaria
Immagine | Pixabay @VAWiley – Montagneracconta.it

Avvertire sempre qualcuno del luogo in cui ti trovi prima di metterti in cammino. Proprio per il fatto di trovarsi da soli, se dovesse succedere qualcosa e non si dovesse avere la possibilità di chiamare i soccorsi, far conoscere a qualcuno la propria posizione potrebbe salvare la vita. Far conoscere a un amico o un parente il percorso che si vuole intraprendere, le eventuali tappe e i tempi che occorrono per raggiungere la meta e tornare indietro può essere fondamentale nel caso in cui non si dovesse tornare nei tempi previsti, perché i soccorsi, in questo modo, possono conoscere in anticipo i movimenti fatti e sapere dove concentrare le ricerche. Sono molti i casi di cronaca che raccontano come un consiglio del genere abbia salvato delle vite, quindi non è assolutamente da sottovalutare questo aspetto.

Avere un’ottima comprensione delle mappe cartacee. Uno degli inconvenienti più comuni tra le persone che decidono di intraprendere un trekking in solitaria (e, a volte, non solo) è quello di perdersi. Viviamo in un’era in cui Internet in questi casi ci viene sempre in soccorso, ma se non dovesse funzionare (perché quando si fa trekking succede spesso di non avere linea Internet) potrebbe essere un grande problema. Ecco perché è necessario avere sempre una mappa con sé e una buona conoscenza per quanto riguarda la sua lettura.

Portare un caricatore portatile. È vero, abbiamo appena detto che non bisogna sopravvalutare i propri cellulari, ma il proprio smartphone deve essere sempre carico per ogni evenienza. Se, quindi, si intraprende un lungo cammino è opportuno capire che il cellulare è fondamentale per chiamare un aiuto in caso di necessità (se ci dovesse essere campo) e un powerbank può rappresentare un’ancora di salvataggio.

Portare sempre un kit di sopravvivenza. Se ci si trova da soli su un sentiero è imprescindibile avere la possibilità di curarsi in autonomia, poiché, prima dell’arrivo di eventuali soccorsi, potrebbe passare diverso tempo. Questa è la ragione per cui avere un kit di sopravvivenza potrebbe rivelarsi fondamentale. Ma cosa è necessario portare?

  • Cibo e acqua. Assicurati di avere abbastanza scorte per il trekking, è meglio portarne un po’ in più che trovarsi a corto. Controlla sempre se lungo il percorso ci sono punti dove puoi fare rifornimento. Tieni presente che le situazioni possono cambiare, quindi alcuni punti di ristoro potrebbero non essere più disponibili, e i rifugi potrebbero essere inaccessibili.
  • Kit di primo soccorso. Avere la possibilità di medicarsi da soli può essere di vitale importanza, quindi portare con sé garze sterili, bende, cerotti, forbicine, pinzette, disinfettante, laccio emostatico, pomate per la puntura di insetti e farmaci fondamentali è imprescindibile.

Controllare il meteo prima di mettersi in cammino. Il meteo può essere un pericolo non da poco quando si intraprende un trekking, perché un eventuale alluvione o anche una semplice pioggia può portare ad avere maggiori difficoltà del previsto. È bene, quindi, controllare sempre le previsioni e scegliere i giorni per fare trekking in base a questo aspetto. Se dovesse piovere, nonostante le previsioni dicessero il contrario, è opportuno essere preparati e avere tutte le attrezzature adatte ad affrontare l’acqua e il terreno reso scivoloso dall’eventuale fango. Proprio per questo motivo, anche se è importante da consultare, è fondamentale non fidarsi mai al 100% del meteo.

Fare molta attenzione ai corsi d’acqua. Fare molta attenzione ai corsi d’acqua durante il trekking in solitaria è una delle regole che può salvare la vita. Non solo quelli più grandi, ma anche il guado di torrenti più piccoli può rivelarsi decisamente pericoloso. L’incidente di scivolare sulle rocce bagnate durante un guado apparentemente facile può capitare a chiunque, se non si è estremamente attenti. È sempre consigliabile, quindi, guardare bene dove si mettono i piedi. Un consiglio da tenere a mente in questo caso è quello di prendersi il proprio tempo, oltre a usare i bastoncini da trekking per esplorare il terreno: insomma, fare tutto il possibile per ridurre il rischio di infortuni nell’acqua, senza possibilità di assistenza se si rimane immobilizzati.

Non esagerare con i carichi da portare con sé. Affrontare un trekking da soli implica assumersi la responsabilità portare tutto ciò di cui si ha bisogno. Questo vuol dire che la propria sopravvivenza dipende dalle proprie gambe e dallo zaino che si porta sulle spalle durante il trekking in solitaria. È facile cadere nella tentazione di portare con sé il massimo di cose possibile, ma l’ottimizzazione dello zaino è cruciale per il trekking in solitaria. Organizzare lo zaino è un’abilità, una competenza che si acquisisce gradualmente seguendo chi è più esperto e si perfeziona con l’esperienza nel corso degli anni, quindi se si è alle prime armi è sempre bene chiedere aiuto a chi è più competente.

Impostazioni privacy