Gran Paradiso, un video da non crederci: è tornata la lince!

Dopo oltre cento anni è tornata la lince nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. A darne l’annuncio sono stati i guardaparco, i quali hanno avvistato l’animale grazie ad alcune riprese notturne. Si tratta di un ritorno epocale

 

C’è chi avrà pensato che il video messo in rete fosse un fake, ma invece è tutto vero: la lince è tornata nel Parco Nazionale del Gran Paradiso.

Un esemplare di questo magnifico animale è stato, infatti, ripeso da una fototrappola all’interno dell’area protetta, confermando a tutti gli effetti la veridicità di questa scoperta.

Si tratta di un ritorno epocale, dal momento che la lince nel Gran Paradiso non si vedeva da più di cento anni.

Ritorno improvviso nel Gran Paradiso

A dare la notizia del ritorno della lince nel Parco Nazionale del Gran Paradiso è stata la stessa entità che gestisce il parco, la quale ha pubblicato un video inedito sul proprio sito ufficiale, accompagnato da una sorta di comunicato stampa.

Nelle scorse ore una fototrappola presente nell’area protetta ha immortalato il passaggio di una lince nel cuore della notte, tornando così a testimoniare la presenza di un animale che nel Gran Paradiso non si vedeva da oltre cent’anni.

L’ultimo dato che segnala la presenza certa della lince in questo territorio risale, infatti, al 1916, quando l’area protetta non era ancora stata istituita e il parco era una Riserva reale di Caccia.

All’epoca ai guardaparco era stata data la direttiva di abbattere alcuni esemplari, ritenuti pericolosi per la sopravvivenza degli stambecchi, e ciò portò alla progressiva scomparsa della lince dal suolo italiano.

Nel corso del Novecento la lince ha finito praticamente con l’estinguersi nel Belpaese, motivo per cui oggi sorprende il suo ritorno.

L’ipotesi è che possa essere un esemplare proveniente dalla Svizzera o dalla Slovenia.

“Si tratta, con ogni probabilità, di un individuo in dispersione, alla ricerca di nuovi territori e, per il momento, l’Ente Parco ha deciso di non rendere noto il luogo esatto dell’avvistamento per proseguire le verifiche sulla effettiva presenza”.

È quanto stato affermato nel comunicato divulgato e che lascia intendere come il prossimo passo sia quello di verificare se quanto avvenuto sia stato un caso sporadico o se nel Gran Paradiso siano presenti più esemplari di lince.

Dopo numerosi avvistamenti vociferati nel corso degli ultimi decenni, ma mai realmente verificati, è fondamentale provare a fare un po’ di chiarezza.

Un concetto ribadito esplicitamente anche da Bruno Bassano, Direttore del Parco:

“Da molto tempo inseguiamo questo fantasma di boschi e rocce, senza mai aver avuto certezza del suo passaggio. Si tratta di una specie iconica spesso dimenticata ma che, in base ai dati storici, era l’unico grande carnivoro presente sul massiccio del Gran Paradiso, come descritto dagli zoologici della Commissione reale del Parco. Questa segnalazione apre la possibilità che si possa, nel tempo, insediare nel Parco almeno una coppia riproduttiva di questa specie. Sarebbe un prezioso ritorno che riempirebbe un vuoto che dura da oltre un secolo”.

Va detto che recentemente il Corpo Forestale regionale ha confermato l’avvistamento di una lince in Valle d’Aosta, lasciando sperare come il ritorno di questo animale in Italia possa davvero essere reale.

La lince: un animale affascinante da scoprire

Vista la notizia del possibile ritorno della lince nel Gran Paradiso, ci sembra quantomeno opportuno provare a conoscere meglio questo animale così particolare e affascinante.

Primo piano sul muso della lince
Immagine | Unsplash @ZdeněkMacháček – Montagneracconta.it

La lince è un felide appartenente alla sottofamiglia Felinae, il quale ama vivere nelle aree boscate.

Ciò non gli impedisce però di spingersi anche in spazi aperti, oltre il limite segnato dalla vegetazione arborea.

Il colore del suo pelo è mutevole e può variare dai toni marroni-rossicci tipici dell’estate a quelli grigi invernali.

Estremamente caratteristici e connotativi sono i ciuffi di peli presenti sulle punte delle orecchie e le fedine, una folta barba presente nella zona dei guanciali, sul muso.

Questi due aspetti conferiscono alla lince un’immagine fortemente iconica e difficile da confondere con quella propria di altri animali.

Solitamente lunga tra gli 80 e i 130 cm (di cui 20/25 cm di coda, ndr) e alta tra i 55 e i 70 cm, la lince è dotata di affilate unghie retrattili e di una mandibola e mascella di dimensioni abbastanza ridotte. Sono, infatti, solamente 28 i denti contenuti nella sua bocca.

Il peso può variare tra i 16 e i 24 kg negli individui adulti femmina e tra i 20 e i 30 kg negli adulti di sesso maschile.

Associato spesso all’immagine del gatto, la lince è un carnivoro puro, il quale generalmente si ciba esclusivamente di ciò che riesce a cacciare in autonomia.

In caso di necessità, questa caratteristica non gli vieta di approvvigionarsi anche presso alcune carcasse abbandonate da altri predatori, potendo così soddisfare la propria fame anche dopo una battuta di caccia non andata a buon fine.

Le sue prede preferite restano il capriolo e il camoscio negli ambienti montani, sebbene la lince possa predare anche le volpi, i cervi, le lepri e le marmotte.

Molto più raro, ma non impossibile, è invece trovare una lince rincorrere dei cuccioli di cinghiale oppure degli uccelli o dei piccoli roditori.

Le pecore, le capre, i cani e i gatti randagi sono gli animali domestici più predati dalla lince, la quale si può dirigere anche nelle vicinanze di alcune fattorie se spinta dalla fame.

Diversi sono, infatti, gli avvistamenti che alcune persone hanno detto di aver effettuato nel corso degli ultimi decenni nell’area protetta del Gran Paradiso, sebbene nessun riscontro effettivo sia mai stato trovato.

Fino ad ora.

Il filmato divulgato dall’Ente del Parco potrebbe infatti segnare una svolta molto importante.

Qualora le ricerche dovessero dare esito positivo, potrebbe davvero essere dimostrato il ritorno di più esemplari di lince nel Gran Paradiso.

Va detto che tale animale necessita di grandi spazi vitali (circa 200/300 chilometri quadrati, ndr), il che significherebbe che nell’intera area protetta del parco potrebbero vivere al massimo due coppie di lince.

Per questo, osservarle e certificarne la presenza potrebbe risultare un’impresa più ardua del previsto.

Già l’essere riusciti a immortalare una lince con una fototrappola è però un passo avanti decisamente importante e di cui tenere conto.

Impostazioni privacy